Chi ha avuto la ventura di esserci a Crema, in quei giorni insidiosi e sgomenti, può raccontare in giro di aver vissuto eventi particolari. Strani omicidi in città, in sequenza ravvicinata, tali da mettere a soqquadro la vita ordinata della benestante e pavida comunità. Ma i cremaschi, si sa, hanno una fretta naturale nell’affrontare le questioni, e per loro le indagini ufficiali vanno troppo a rilento. Ecco quindi che un gruppo di amici da bar – tutti arruolati con medesime propensioni all’enigmistica e all’immaginazione sfrenata – decide di condurre proprie investigazioni parallele, sobillato da un architetto vanitoso e pettegolo, vero motore dell’operazione. E fra trappole, misteri e sviluppi machiavellici, l’epilogo non può che essere uno, ma non rispetterà alcuna regola.